Visita in Salento

Cosa Visitare in Salento

Negli ultimi 15 anni, il Salento Leccese è diventato la meta balneare più famosa d'Italia. Cosa spinge così tante persone a raggiungere il tacco d'Italia, questa stretta striscia di terra divisa tra Ionio e Adriatico? Il primo motivo è ovviamente la bellezza del mare, cristallino come solo in pochi altri posti del Mediterraneo si può trovare.

Ecco alcune delle spiagge più belle del mondo: Punta Prosciutto, Punta della Suina, Porto Selvaggio e altre, non a caso, hanno tutte nomi che rimandano alle Maldive e ai Caraibi. Il secondo motivo è l'ospitalità della gente del Salento, un popolo che ha vissuto l'incontro secolare con tutte le altre culture del Mediterraneo di cui ancora oggi possiamo sentire l'eco nell'architettura, nella lingua, nella musica e nella cucina.

Poi ci sono i borghi, alcuni famosissimi, anche troppo, come Otranto e Gallipoli, presi d'assalto a luglio e agosto e da godere un po' fuori stagione. Poi ci sono quelle meno note, ma vere e proprie scenografie di pietra da non perdere: Galatina, Nardò, Specchia, non sono il primo pensiero del turista in Salento ma meritano più di qualche giorno di attenzione.

Ovviamente c'è Lecce, capitale del Barocco, una meraviglia di pietra. Ed è da qui che vogliamo far partire il nostro viaggio nel Salento, scendendo lungo la costa adriatica e risalendo poi quella ionica.

In questa pagina vi consigliamo le cose da fare e vedere assolutamente durante un weekend o una vacanza in Salento.

Lecce

Basilica di Santa Croce in Lecce, Puglia Italia

Lecce è innanzitutto una città barocca, che qui si esprime come mai prima in nessun'altra città, esplodendo in una declinazione del tutto particolare e specifica, al punto da meritare l'appellativo di Barocco leccese.

Decorazioni vivaci che arricchiscono i rivestimenti degli edifici, i colori intensi della pietra leccese: un calcare tenero e compatto, dai colori caldi e dorati che si presta molto bene ad essere lavorato con lo scalpellino.

L'arte barocca si diffuse a Lecce nel XVII secolo, durante la dominazione spagnola, sostituendo l'arte classica e creando uno stile che lasciava spazio alla fantasia e all'immaginazione. Il centro storico è ricco di esempi della lavorazione di questa pietra in monumenti, chiese ma anche balconi e terrazze di abitazioni private.

Ma non è solo il Barocco a caratterizzare Lecce: ospitale, ordinata, con una vita notturna molto intensa, Lecce è il luogo ideale per completare una vacanza al mare nel Salento.

Otranto

Partendo da Lecce, percorrendo la strada costiera che costeggia il Mar Ionio, si incontra Otranto, il punto più a est d’Italia. L’Albania è proprio di fronte a voi e in alcune giornate limpide sembra quasi di poterla toccare.

Il borgo antico è dominato dalla sagoma del Castello, luogo in cui è ambientato il primo romanzo gotico d’Europa, intitolato appunto “Il Castello di Otranto” di Horace Walpole. Costruito tra il 1445 e voluto da Ferdinando d’Aragona per difendere questo importante porto che per millenni era stato oggetto di invasioni e mire, dai Messapi, ai Greci, ai Romani e fino ai Turchi.

Il borgo antico di Otranto si dipana attorno al castello, un groviglio di vie, vicoli, scorci, palazzi eleganti, chiese e balconi fioriti.

Un luogo d’altri tempi, soprattutto fuori stagione, quando i turisti se ne vanno e restano solo pochi abitanti. Poco distante dal Castello si trova la Cattedrale di Santa Maria Annunziata, la cattedrale di Otranto.

Uno straordinario monumento religioso per tre motivi: il grande mosaico sul pavimento che disegna un gigantesco Albero della Vita, realizzato dal monaco Pantaleone tra il 1163 e il 1165.

Il mosaico racconta storie dell'Antico Testamento e storie profane, come il ciclo dei Cavalieri della Tavola Rotonda, i segni dello zodiaco, leggende e simboli del lavoro degli uomini. Il secondo motivo è l'ossario nella Cappella dei Martiri.

Qui sono raccolte le spoglie degli 800 abitanti di Otranto che nel 1480 si opposero alla conversione religiosa voluta dai Turchi che conquistarono la città. Dietro l'altare si trova la pietra usata per la loro decapitazione. Non a caso Otranto è conosciuta anche come la "Città dei Martiri".

Terzo elemento, la Cripta sotterranea con 42 colonne che dividono 5 navate. A Otranto si trovano alcune delle spiagge più belle del Salento: a 1,5 km a nord della Baia dei Turchi, una spiaggia caraibica che si raggiunge dopo aver superato una bellissima pineta.

Eccoci nella Riserva degli Alimini, due laghi di acqua dolce e salata, un luogo straordinario dove la natura è ancora rigogliosa e protetta. Scendendo verso sud, invece, nei pressi di Santa Cesarea, si trovano le cave di Bauxite, un paesaggio lunare e desertico e 5 km più in basso il faro di Punta Palascia, un luogo da cartolina di Otranto.

Santa Cesarea Terme

Partiamo dal nome: Santa Cesarea Terme tradisce la vocazione termale di questo angolo di Salento. Secondo la leggenda, qui Ercole concluse la sua battaglia con i giganti i cui corpi in putrefazione generano il tipico odore di zolfo e l'acqua calda utilizzata per le terme.

In realtà, le acque provengono da quattro grotte naturali (Fetida, Sulfurea, Gattulla e Solfatara) e sono famose per le loro proprietà curative e salutari.

Il complesso termale è costituito da un albergo, una piscina termale e il lido Caicco. Accanto alle terme si trova l'edificio più bello e scenografico di Santa Cesarea: Villa Sticchi, la prima cosa che si nota arrivando nella cittadina salentina.

Costruita agli inizi del '900 per volere dell'ingegnere Giovanni Pasca: la cupola rosso porpora, le decorazioni, le colonne e la doppia scalinata all'ingresso ricordano un pezzo di Oriente in Puglia. L'ingresso è gratuito.

Lungo la strada principale di Santa Cesarea si può ammirare anche Villa Raffaella, costruita nello stesso periodo in stile Liberty. Santa Cesarea è un borgo scosceso e pieno di scalinate che portano alla parte alta. Consigliamo di arrivarci con la passeggiata tra i pini d'Aleppo che porta al belvedere sul mare.

Lungo la costa, alla ricerca delle spiagge, si possono notare le numerose torri di avvistamento fatte costruire da Carlo V per difendere la costa dalle invasioni. Tra queste, la più bella è Torre Miggiano, raggiungibile anche per la meravigliosa caletta dove è possibile fare immersioni.

Santa Cesarea ha per lo più spiagge con scogliere, quindi non adatte a chi non sa nuotare e ama la sabbia con fondali bassi. Tuttavia, bastano pochi chilometri verso Otranto per trovare alcune delle spiagge più belle e tranquille del Salento.

Castro e Marina di Castro

L'idilliaca Cala dell'Acquaviva, vicino Castro.

Come racconta Virgilio nell'Eneide, l'eroe troiano sbarcò in Italia lungo le coste di Castro, che allora si chiamava Castrum Minervae, per la presenza di un tempio dedicato a Minerva.

Per molto tempo si è pensato che si trattasse di una leggenda, fino al ritrovamento, qualche anno fa, di un'enorme statua di Atena e della statuetta bronzea dell'Atena troiana.

Le opere, insieme a molto altro, sono visibili nel Museo archeologico allestito nel Castello, vero e proprio simbolo della città salentina (ingresso 2,50 €). Il castello sorge sulla sommità della collina. L'attuale struttura è quella aragonese, edificata sui resti della fortezza bizantina distrutta dai turchi nel 1500.

Un ampio cortile interno rettangolare ha ospitato, nei secoli, i prodotti artigianali e agricoli che Castro vendeva in tutto il Mediterraneo.

Il castello si affaccia su Piazza Armando Perotti, da cui si gode una magnifica vista sul mare. Dal castello si scende nell'antico borgo di Castro, un borgo ricco di palazzi, vicoli e chiese.

Tra queste, la principale è la Chiesa dell'Annunziata edificata nel 1171 sui resti di un tempio greco.

Scendendo verso il mare si incontra Castro Marina, la parte più nuova della cittadina pugliese. Uno dei luoghi più esclusivi del Salento, con case bianche a picco sul mare, acqua di un azzurro intenso, ristoranti e locali di intrattenimento. Il mare è meraviglioso e a pochi passi, ma se si cercano spiagge e fondali bassi, è meglio cambiare direzione.

Il mare di Castro Marina è profondo e roccioso e questo spiega la sua bellezza. Tuttavia, a 1 chilometro dal centro c'è Acquaviva, una delle insenature più belle del Salento facilmente accessibile a tutti.

Lungo questa costa molto frastagliata, merita una visita la Zinzulusa, una grotta raggiungibile a piedi con un apposito sentiero. Il nome deriva da zinzuli che nel dialetto locale sono gli stracci a cui assomigliano le numerose stalattiti presenti.

Specchia

Specchia è uno dei borghi più belli d'Italia e non può mancare in nessun itinerario nel Salento.

Se vi è mai capitato di vedere una foto del borgo, vi è sicuramente capitato, ritraeva sicuramente il profilo del Castello Risoli, in Piazza del Popolo e cuore del borgo. Questo palazzo occupa lo spazio di un antico castello fortificato attorno al quale poi nacque il borgo di Specchia.

Solo nel 1500, per volontà dei marchesi Protonobilissimi di Specchia, venne trasformato in palazzo nobiliare.

Un altro gioiello meno visibile di Specchia è la strada sotterranea che si snoda lungo il centro storico.

In questa rete di cunicoli si trovano quattro antichi ipogei che per secoli sono stati utilizzati come frantoi: Scupola, Cicca, Perrone e Francescani neri, che testimoniano come Specchia fosse uno dei principali centri della Puglia per la produzione di olio d'oliva.

Questi frantoi venivano scavati tre metri sotto terra per mantenere una temperatura costante di circa 20 gradi, ideale per separare l'acqua dall'olio durante la spremitura. I mulini sotterranei sono visitabili grazie alle visite guidate organizzate dalla Pro loco locale.

I monumenti religiosi più importanti di Specchia sono la Chiesa Madre dedicata alla Beata Vergine ma, soprattutto, il Convento dei Francescani Neri.

La chiesa del XVI secolo ha una bella cappella dedicata a Santa Caterina, interamente decorata, e una cripta con 36 colonnine. Se il caldo estivo è un po' opprimente, è una buona idea fare una passeggiata nel Bosco Magnone, una pineta di circa 500 alberi tra pini d'Aleppo, lecci e pini domestici.

Santa Maria di Leuca

Finibus terrae, dove finisce la terra. Leuca si chiama così da secoli, perché si credeva che qui finissero le terre conosciute e iniziasse il mistero. Siamo sulla punta estrema dello stivale, il tacco che si lancia nel mare e guarda già verso altre nazioni.

Questa posizione ha reso questo tratto di Puglia luogo di assalti e scorribande ma anche di commerci e incontri con altri popoli.

Da Leuca sono passati Fenici, Greci, Messapi, pirati e Turchi.

Il nome deriva da Leukòs, bianco, a ricordare come anche Leuca brilli sotto il sole come tante altre città di questa parte di Puglia.

A proposito del nome: la sentirete chiamare Leuca, Santa Maria di Leuca o Marina di Leuca, come se fossero tre città diverse.

In realtà parliamo sempre dello stesso territorio, anche se chi chiede di Leuca vuole arrivare all'antico borgo, chi chiede di Santa Maria vuole andare alla famosa chiesa, chi chiede di Marina vuole andare a tuffarsi nel meraviglioso mare locale!

Molti però si confondono, quindi facciamo chiarezza. Leuca è il nome con cui da secoli vengono indicati il ​​paese e il territorio circostante. Santa Maria di Leuca, invece, rimanda soprattutto all'elemento religioso: la cattedrale di Finibus Terrae dove, secondo la leggenda, fece tappa San Pietro al suo arrivo dalla Palestina.

La chiesa occupa lo spazio che era di un tempio dedicato a Minerva. Pietro consacrò la chiesa al culto cristiano e da allora questo santuario è considerato uno dei luoghi da visitare per raggiungere il Paradiso.

L'immagine della Madonna col Bambino è di Giacomo Palma junior, allievo di Tiziano. Accanto al santuario si trova il faro di Leuca, alto 48 metri e a 120 metri sul livello del mare. Se siete fortunati, potreste trovare attive le Cascate Monumentali dell'Acquedotto Pugliese.

Infine, abbiamo Marina di Leuca, la parte bassa della cittadina, famosa soprattutto per la spiaggia urbana, i bar e i locali notturni. Ovviamente non mancano le spiagge nei dintorni: la prima che si incontra è quella del Ciolo, uno spettacolare fiordo sovrastato da un ponte.

Poi Torre Vado, con un chilometro di sabbia e la famosa torre e infine Pescoluse, le Maldive del Salento, 4 km di mare cristallino e sabbia bianca.

Gallipoli

La "città bella" è davvero un luogo di grande bellezza, si può ammirare senza fretta il borgo antico, collegato alla terraferma solo da un ponte, un borgo che quasi galleggia sul mare. Case bianche, vicoli fioriti, negozi di souvenir lo rendono uno dei borghi marinari più belli non solo del Salento ma di tutta Italia.

Prima di accedere al ponte che conduce al cuore antico, è doveroso fermarsi alla Fontana Greca, considerata da secoli la più antica fontana pubblica d'Italia.

Come a Otranto, anche a Gallipoli protagonista dell'architettura è il Castello che dopo anni di semi-abbandono è tornato a nuovo splendore.

Dal 265 a.C. il Castello di Gallipoli ha visto le scorribande di tutti i popoli del Mediterraneo, fino ad assumere la forma attuale nel 1500, progettato da Francesco di Giorgio Martini per conto di Alfonso II d'Aragona. Nella torre del Rivellino si possono ancora vedere i cannoni e le catapulte che difendevano la città.

Il centro storico si sviluppa attorno al Castello di Gallipoli, da ammirare soprattutto con la passeggiata sul lungomare. La chiesa più importante di Gallipoli è quella dedicata a Sant’Agata, costruita tra il 1629 e il 1696, ed è il monumento più rappresentativo dello stile barocco gallipolino.

Di fronte a Gallipoli si può vedere l’Isola di Sant’Andrea, una riserva naturale abitata solo da conigli e gabbiani corsi. Qui, un tempo, gli abitanti portavano a pascolare le loro greggi, mentre oggi ci si va per un’escursione nella natura incontaminata!

Il modo più semplice per godersi le spiagge di Gallipoli è scendere le scale che portano alla Spiaggia della Purità, o Puritate (dal nome della vicina Chiesa della Madonna della Purità) appena sotto il centro storico.

La sabbia non è bianca e fine come nei dintorni, ma il tuffo con vista sulla città è spettacolare. A pochi chilometri a sud si trovano tre delle spiagge più belle e famose di Gallipoli: Baia Verde, Punta della Suina e Punta Pizzo.

Baia Verde è la spiaggia che ha reso Gallipoli meta di un turismo sfrenato e senza limiti: qui troverete un susseguirsi di lidi alla moda che organizzano aperitivi e dj set tutti i giorni, senza sosta. Il mare è bellissimo ma se cercate tranquillità, forse è meglio scendere più a valle, verso Punta della Suina, un altro pezzo di Caraibi italiani.

Poco distante si trova Punta Pizzo, che fa parte anche del Parco naturale regionale Isola di Sant’Andrea e Costa di Punta Pizzo, con acqua turchese e profumata macchia mediterranea alle spalle.

Nardò

Nardò non è forse la prima città che viene in mente quando si pianifica una vacanza nel Salento, ed è un vero peccato.

Nardò è un piccolo gioiello barocco che compete con Lecce per la bellezza delle sue piazze, palazzi e chiese. Il cuore della città è Piazza Salandra, che appare in decine di film e spot pubblicitari. Al centro della piazza si erge la Guglia dell’Immacolata, alta 19 metri.

Fu eretta nel 1769 come ringraziamento per aver scongiurato il pericolo del terremoto. Sulla colonna, spiccano le statue in pietra leccese di San Giuseppe, Sant’Anna, San Gioacchino e San Domenico, che incorniciano l’Immacolata Concezione.

Il Palazzo del Sedile è l’altro grande protagonista della piazza. Costruito nel XVI secolo, era la sede del governo civico. Nel XVIII secolo furono aggiunte le statue di San Gregorio Armeno, Sant’Antonio da Padova e San Michele, patroni della città.

A destra del sedile si trova la chiesa dedicata a San Trifone. Il Palazzo di Città con la Torre dell'Orologio chiude la piazza. Nardò, come Lecce, è una città di chiese, quasi tutte in stile barocco.

Non solo la Cattedrale dedicata alla Madonna Assunta, ma anche quelle di Santa Chiara, San Domenico, San Giuseppe e della Purità. Nardò è una città di bei palazzi nobiliari e ville, quasi tutte non visitabili.

Ma il monumento civile più importante è il Castello Acquaviva, oggi sede del Municipio. Costruito nel 1400, ha una pianta quadrangolare con 4 torri cilindriche agli angoli.

Dall'antico fossato si accede al giardino con un bel gazebo in maiolica del XIX secolo. Degna di attenzione anche l'Osanna, un misterioso tempio ottagonale che dovrebbe rappresentare la vittoria del cristianesimo sul paganesimo.

Tra le spiagge da non perdere a Nardò c'è Santa Maria al Bagno, una piccola spiaggia e scogli famosa per le "Quattro colonne" che fin dal 1500 difendevano la fonte di acqua dolce dai pirati.

Poi la zona di Santa Caterina con la sua scogliera a gradoni, Porto Selvaggio, boschi, scogliere e pantani a picco su un mare cristallino e infine Sant'Isidoro.

Galatina

Lo splendore di Galatina si deve a un’unica grande famiglia, gli Orsini del Balzo, in particolare a Raimondello e alla moglie Maria D’Enghien, tra il 1369 e il 1381.

Il capolavoro della famiglia è la Basilica di Santa Caterina d’Alessandria che Raimondello volle costruire per custodire la reliquia del dito di Santa Caterina d’Alessandria che lui stesso portò a Galatina al ritorno dalle Crociate.

La splendida facciata romanica è decorata da un portale e un rosone annunciano lo splendore dell’interno. Proprio come nella Basilica di San Francesco ad Assisi, ogni angolo della chiesa è ricoperto da affreschi realizzati dai migliori artisti del Regno di Napoli.

Sono circa 2.500 i metri quadrati di affreschi che rappresentano la Genesi, la vita di Cristo e l’Apocalisse.

La sezione dedicata agli angeli musicanti è assolutamente da non perdere perché consente di scoprire innumerevoli strumenti musicali utilizzati nel Medioevo.

Da non perdere una visita al vicino chiostro, anch'esso interamente affrescato. Meritano una visita anche la Chiesa Matrice di San Paolo e Pietro, nella piazza principale del paese, e la vicina Cappella di San Paolo, detta delle “Tarantate”.

La cappella si trova in via Garibaldi, sotto il settecentesco Palazzo Congedo. Qui, infatti, secondo la leggenda, il 29 giugno le donne morse dalle tarantole andavano a bere l'acqua del pozzo della cappella e a chiedere la grazia per guarire dalla loro malattia.

Per il resto, come in tutte le città pugliesi, anche a Galatina è bello passeggiare tra i vicoli, ammirare palazzi nobiliari e piccole botteghe, e fermarsi alla Pasticceria Ascalone, ovviamente! A quanto pare, nel laboratorio di questo locale storico che conserva gli arredi originali, è nato il famoso pasticciotto leccese.

Porto Cesareo

Il nostro viaggio nel Salento termina a Porto Cesareo, 17 km di spiaggia bassa e sabbiosa e mare cristallino con alcune delle spiagge più belle d'Europa. Tutta la vita del paese si svolge attorno al porticciolo con le barche colorate e il caratteristico mercato del pesce.

Porto Cesareo si anima soprattutto di sera, perché durante il giorno i turisti si dividono lungo le due grandi riviere. Quella della Strea che è in gran parte lagunare e quella verso ovest dove si trovano alcune delle spiagge più belle del mondo.

Si parte dal porto per arrivare a Primo Ponte e Scalo di Furno. Qui, se si ha tempo, è d'obbligo una visita al villaggio protostorico di capanne, circondato da una cinta muraria alta circa 2,5 metri.

Subito dopo si trova la spiaggia delle Dune, una delle più suggestive e spettacolari, con montagne di sabbia e acqua cristallina.

Si incontra prima Torre Chianca, una delle quattro torri spettacolari di questo tratto di costa, e poi Torre Lapillo sotto la quale si estendono 4 km di spiagge libere e lidi. Il mare di Porto Cesareo termina a Lido degli Angeli e Punta Prosciutto. Una meraviglia con acqua bassa e limpida, dune e macchia mediterranea alle spalle, in gran parte con accesso libero.